Horchata valenciana
Horchata valenciana, la bevanda più rinfrescante e nutriente
Liquida, in granatina o mista. Un buon bicchiere di horchata si può gustare in molti modi. L’avrete sicuramente provata in altri posti, ma non potete lasciare Valencia senza degustare l’autentica: quella valenciana. Raccomandata per le sue proprietà, giacché è ricca di nutrienti e vitamine, non esiste una bevanda migliore per rinfrescarsi e oltretutto è buonissima!
Si produce con la chufa, un tubero che si può coltivare solamente in terreni che possiedano delle caratteristiche e condizioni climatiche speciali, pertanto è esclusiva di Valencia e possiede la Denominazione di Origine.
Dove e con cosa berla
A Valencia ci sono numerosi locali in cui si può provare, giacché in quasi tutte le caffetterie o gelaterie la vendono nei mesi estivi: horchata naturale, dolce e freschissima! Vi raccomandiamo la Horchatería Daniel, uno dei templi più tradizionali di questa bevanda, sito ad Alboraya, ma se non potete arrivarci, possiedono un bar all’aperto presso il Mercato de Colón e un negozio nella calle San Vicente Mártir: l’horchata da asporto è molto comune per le merende valenzane. Altre alternative sono: Bertal, che possiede locali in Plaza de la Reina, San Vicente e la calle Bilbao; la classica Horchatería Santa Catalina e i carretti di Mon Orxata, che si trovano nei luoghi più emblematici della città.
Un altro dato importante è con cosa bere questa squisita bevanda. A Valencia la cosa più tipica e appropriata è accompagnarla con dei fartons, una specie di dolcetti allungati, artigianali e ricoperti da uno strato di zucchero. Sono buonissimi: ordinateli e provate a inzupparli nella horchata.
La sua storia e la sua leggenda...
La chufa era un tubero molto apprezzato fin dall’antico Egitto, da dove si estese al Nord Africa e la sua coltura fu introdotta in questa zona mediterranea dall’espansione islamica. Esistono documenti che testimoniano come già nel XIII secolo si consumasse una bevanda detta “llet de xufes” (latte di chufa) e che probabilmente dette origine alla horchata che si produce ai giorni nostri.
Presumibilmente, ma non è un fatto documentato, il nome sarebbe stato dato da Jaime I, il quale, quando provò un bicchiere di questa bevanda offertogli da una ragazza, disse: “Qué és això?” (Cos’è?), e lei rispose: “És llet” (È latte), e lui, sorpreso dal sapore dolce, dichiarò: “Això no és llet, això és or, xata” (Questo non è latte, è oro, bella).
La coltivazione della chufa e le sue proprietà
Oggigiorno la chufa si coltiva in 16 paesi della comarca valenciana de L’Horta Nord. Si pianta tra aprile e maggio e si raccoglie fra novembre e gennaio. Al termine della raccolta, si lava e poi si mette nelle “cambras” (camere) di essiccazione, affinché il prodotto conservi tutte le sue proprietà.
La chufa è considerata da molti un “super alimento”, giacché vari studi medici riportano i benefici per l’organismo, derivanti dal suo consumo. Possiede proprietà digestive, grazie al suo contenuto di amido e amminoacidi, ed è ricca di minerali, come fosforo, magnesio, potassio e ferro. Altri suoi componenti sono i grassi insaturi e le proteine, una combinazione che rende la chufa e, di conseguenza, la horchata, un alimento che fornisce molta vitalità ed energia.
Visite correlate raccomandate
Se volete conoscere a fondo la zona nella quale si coltiva la chufa, non esitate a partecipare a una visita guidata negli orti, a fare un bike tour da soli o a visitare il Museo della Horchata, presso la Alquería El Magistre. Sono altri modi peculiari di scoprire questa bevanda gustosa, sana e rinfrescante.